Alla fiera dell'isola
letto da Giovanna Cappuccio
Alla fiera dell’isola
Provenienza: Vanuatu (Oceania)
Molto tempo fa, il piccolo Topo si mise in testa di partecipare alla fiera dell’isola di Livintaba, famosa per le sue danze.
Raggiungere l’isola non era impresa da poco: per arrivarci bisognava infatti attraversare un largo tratto di mare. Ma Topo aveva già deciso, così radunò alcuni legnetti, li legò insieme e si costruì una zattera. Poi caricò, per scorta, tutto il cibo che aveva accumulato nella tana e infine spinse la zattera in mare.
Topo pesava molto poco, e la zattera era così leggera che cominciò a scivolare spedita sull’acqua.
‘È più facile del previsto!’ pensò Topo.
In quell’istante Pettirosso sorvolò la zattera.
“Ciao Topo! Dove vai su quella zattera?”.
“Vado alla fiera dell’isola”.
“Ti accompagno: faremo il viaggio insieme!” e senza attendere risposta Pettirosso si posò sulla zattera.
Poco dopo in cielo apparve Corvo.
“Ciao! Dove andate su quella zattera?”.
“Vado alla fiera dell’isola” rispose Topo.
“Vi accompagno – disse Corvo – faremo il viaggio insieme!”.
“Ma la mia zattera è troppo leggera – protestò Topo – non riuscirà a sopportare anche il tuo peso!”.
“Io peso pochissimo!” disse Corvo e, senza attendere risposta, si posò sulla zattera.
Corvo si era appena sistemato sulla zattera quando si udirono le grida di Pappagallo che stava arrivando in volo.
“Che bella compagnia – disse – dove andate?”.
“Vado alla fiera dell’isola” rispose Topo.
“Allora vi accompagno – disse Pappagallo – faremo il viaggio insieme!”.
“Oh, no! Siamo già troppo carichi – protestò Topo – affonderemo!”.
“Ma io peso pochissimo!” disse Pappagallo e, senza attendere risposta, si posò sulla zattera.
L’isola da cui erano partiti ormai non si vedeva più, e già si scorgevano le coste di Livintaba: Topo allora, da bravo padrone di casa, tirò fuori la sua scorta di cibo e la distribuì agli amici.
“Questo è per voi – disse – ma mi raccomando: se cade qualche briciola sul fondo della zattera, non vi salti in mente di beccarla! Basterebbe un colpo del vostro becco per farci affondare!”.
Tutti mangiarono allegramente, ma alla fine Corvo non resistette e prese a beccare le briciole cadute sui legnetti della zattera.
Bastarono pochi colpi di becco e la zattera si sfasciò.
Gli uccelli si alzarono in volo e in beve scomparvero alla vista, lasciando Topo immerso nell’acqua.
Topo allora cominciò a nuotare disperato, ma le sue zampette erano così piccole che si muoveva di poco, mentre l’isola appariva ancora molto lontana.
Continuava ad agitare le zampe, ma stava già per cedere allo sconforto quando vide passare un’enorme tartaruga marina.
“Aiutami! – la supplicò – Non ce la faccio più!”.
Tartaruga lo fece salire sul suo dorso.
Topo allora le raccontò tutto quello che gli era successo, e Tartaruga si mostrò molto interessata.
“Sono sempre sola” gli disse, e così strinsero amicizia.
Decisero quindi di proseguire insieme verso la fiera dell’isola di Livintaba.
Tartaruga nuotava veloce, e in poco tempo arrivarono alla spiaggia.
Topo allora si lasciò cadere sulla sabbia e, dopo tutte quelle emozioni, si addormentò per la stanchezza.
Poco dopo sbucarono dal bosco alcuni uomini, e furono subito attratti dall’enorme tartaruga che si era sistemata accanto a Topo, sulla spiaggia.
“Che bell’esemplare – esclamò il capo del gruppo – Catturiamola e portiamola al villaggio: sarà la nostra cena alla fiera dell’isola!”.
Svegliato dalle voci, Topo balzò in piedi e si precipitò verso gli alberi per nascondersi.
Ma non appena si sentì al sicuro pensò: ‘Ora devo trovare il modo di salvare la mia amica Tartaruga!’.
Corse così verso il villaggio, entrò in una capanna, prese alcuni pezzetti di stoffa colorata e un paio di campanellini, e ritornò alla spiaggia.
Intanto sulla spiaggia il capo stava comandando a due dei suoi uomini: “Andate nel bosco a procurarvi delle liane! Questa tartaruga è molto pesante: dovremo legarla e trascinarla sulla sabbia. Noi ci fermiamo qui per impedirle di scappare in mare!”.
I due uomini si allontanarono, ma non appena furono entrati nel bosco si bloccarono di fronte ad una scena incredibile: in mezzo ad una piccola radura un topo stava eseguendo una danza scatenata.
Vestito di straccetti dai colori sgargianti, Topo danzava al ritmo dei due campanellini legati alle zampe.
Non vedendo tornare i compagni, altri due uomini lasciarono la tartaruga e si inoltrarono nel bosco. Più tardi anche il resto del gruppo li seguì, ma non tornava più nessuno: tutti rimanevano incantati davanti al meraviglioso spettacolo del topo danzante.
Il capo, rimasto da solo sulla spiaggia, alla fine perse la pazienza e si incamminò anche lui nel bosco.
Tartaruga, lasciata libera, ne approfittò per raggiungere lentamente l’acqua e si tuffò, conquistando così la libertà.
Quando Topo vide arrivare anche il capo, immaginando che la sua amica fosse già in salvo, fece tre capriole, si slegò i campanellini dalle zampe e, veloce, sparì nel bosco.
Dopo essersi guardati l’un l’altro stupiti, gli uomini si precipitarono alla spiaggia.
Ma era ormai troppo tardi.
Trovarono solo delle tracce che conducevano al mare.